Si avvicinano le feste di Natale e, con loro, un appuntamento
per molti immancabile: la Messa di mezzanotte del 24 dicembre.
Per molti, possiamo dirlo tranquillamente, è l’unico giorno
dell’anno in cui viene varcata la soglia della propria Parrocchia… E’ una
tradizione a cui tanti non possono mancare. La chiesa illuminata, tutti gli
amici del quartiere, si vince la pigrizia e ci si veste bene per l’occasione,
per uscire dopo la cena consumata in famiglia e per fare gli auguri a tante
persone contemporaneamente. La Messa diventa così un evento sociale, una
continuazione della festa.
Ma quanti di noi considerano anche quell’unico appuntamento
annuale “noioso” e non si sognano neppure di prendere l’abitudine di andare a
Messa OGNI domenica?
Quante volte voi genitori che “santificate le feste” quando
invitate i vostri figli a seguirvi vi sentite rispondere “mi annoio, non ho
voglia di venire a Messa”?
Possiamo ammettere tranquillamente che tale pensiero ha
attraversato molte volte la nostra mente. In chiesa, a Messa ci si annoia, lo
abbiamo pensato tutti almeno una volta nella vita. Le letture, l’omelia… sono
una noia, punto e basta. E’ un pensiero “sacrilego”, ma è purtroppo molto
diffuso.
Quanti
compiti quotidiani sono considerati insopportabili e noiosi! Fare la spesa, le
pulizie di casa, votare, sottoporsi alle visite mediche… sono attività di cui
faremmo spesso a meno, ma sono indispensabili per noi e per il mondo che ci
circonda. Sono “doveri” (ma anche gesti di cura) verso noi stessi o verso chi
ci circonda che hanno comunque un valore e una importanza, non per il piacere
che ne traiamo (che spesso è davvero minimo) ma per il “benessere” che ne
scaturisce. Nessuno, è vero, ci costringe ad andare a Messa. Non siamo costretti a credere, questo no. Ma se crediamo in Dio sappiamo anche che la Messa è un momento importante per la nostra salute spirituale. L’anima, esattamente come il corpo (anzi, direi anche molto di più) necessita di nutrimento.
Ma parliamo un po’ della noia. La noia è un “male” dei nostri tempi, un privilegio che l’uomo di oggi si concede sempre più spesso. La noia è un male che deriva dal benessere e dal vuoto che spesso esso genera.
Non si annoia infatti chi ha fame o sete, non si annoia chi ha bisogno. Non si annoia chi è curioso, non si annoia chi cerca, soprattutto chi cerca Dio. Non si annoia chi ama.
Nei nostri giorni l’uomo pensa a riempire la propria esistenza di emozioni, di esperienze, cerca continuamente nuovi stimoli, nuovi eroi a cui ispirarsi. L’uomo moderno è convinto che le proprie emozioni scaturiscano da ciò che lo circonda, non si ferma a pensare, a coltivare il proprio dialogo interiore perché non ha tempo, nutre poco la propria anima e non medita. L’uomo moderno ascolta poco e non si ferma mai. Se si ferma ha paura, perché quando ci si ferma si rischia di ASCOLTARSI.
Andare a Messa significa cercare Dio, fermarsi ed ascoltarlo. Se l’atto di fede è un atto di volontà, andare a Messa è un atto d’amore. Nel celebrare l’Eucarestia il credente è abbracciato da una comunità che lo accoglie, da un Dio che lo accoglie che non è affatto noioso. Ciò che Dio ha da dirci non è mai noioso, siamo noi che facciamo fatica ad ascoltarlo, forse, perché lo amiamo troppo poco e gli diamo poco spazio nella nostra vita.
Nei prossimi giorni ognuno di noi avrà un po’ più di tempo per fermarsi. Varcheremo la soglia della casa dei nostri genitori, dei nostri familiari, dei nostri cari. Parleremo con loro, li ascolteremo. Con la stessa gioia, con lo stesso amore, varchiamo la soglia della nostra chiesa di quartiere, compiamo un gesto d’amore verso Dio… e verso noi stessi.
Chi ama non si annoia. Parola di Cla*