Vangelo di oggi - Giovanni 12 - 1, 11.
L'unzione di Betània.
Non resta altra cosa da fare che cambiare noi stessi.
Non cambieremo il mondo, ma potremmo cambiare il nostro mondo.
Il vero e unico territorio su cui siamo sovrani è il nostro cuore e lì possiamo decidere se fare della nostra vita un campo di battaglia o di pace.
Questo è quello che fa Gesù.
Non è riuscito a cambiare il mondo, non è riuscito a portare il regno di Dio sulla terra, e in questo ha fallito. Ma ciò che ha potuto fare è stato portare il Regno di Dio nella sua vita e con la sua vita.
Anche noi viviamo l'impotenza di Gesù quando di fronte a certe situazioni, dopo aver lottato con tutte le nostre forze e con tutta la passione che abbiamo dentro, non ci resta che stendere la mani
perché ci ritroviamo impotenti.
E' a questo punto che si fa avanti una donna con un gesto di assoluta bontà.
Che cosa può fare questa donna per Gesù?
Niente.
In che modo lo può aiutare?
In nessun modo.
Può togliergli la delusione, il senso di fallimento, di fine che Gesù vive?
No.
Questa donna non può fare più niente, non può cambiare o togliere niente dal corso che hanno preso gli avvenimenti con Gesù.
Non può fare nulla.
Ma può amarlo.
E così le sue mani delicate e tenere, curano, accarezzano e sollevano il capo di Gesù. "Lasciatela stare, lasciatela che mi ami, lasciate che mi conforti, lasciate che si prenda cura di me".
Quando non si può fare più niente, possiamo sempre amare, stare vicini, stare a fianco, prenderci cura, stare silenziosamente presenti.
Quando più nulla è possibile fare, non ci resta che amare.
E questo è tutto il nostro potere.
*(Mi hai sollevato il viso, sei al mio fianco, silenziosamente presente.
E poi dici "non ho fatto niente". Invece hai fatto molto. Hai amato)*
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