Di qualcuno che si sente facilmente ferito, offeso, si dice che è sensibile.
No, la vera sensibilità è un'apertura totale alla bellezza e alla luce del mondo divino, e una chiusura a tutte le brutture e le assurdità del mondo umano.
Quindi, ciò che generalmente viene chiamata " sensibilità ", intesa come la capacità di percepire dolorosamente l'indifferenza, il disprezzo, le critiche e le vessazioni, in realtà non è altro che emotività.
Allora, cosa resta a dei poveri infelici per i quali non esistono né il Cielo né gli angeli né gli amici né la bellezza, ma solo persone ingiuste, cattive e malintenzionate?
Non bisogna confondere la sensibilità con l'emotività.
L'emotività è la manifestazione malata di un "sé" povero, meschino, ristretto, dolente.
La sensibilità rappresenta invece un grado superiore di evoluzione che mette l'uomo in relazione con le regioni celesti e gli permette di vibrare all'unisono con tutta la bellezza dell'Universo."
Omraam ha spesso ragione... e questa volta ne ha da vendere... ;-)
Nessun commento:
Posta un commento