martedì 20 luglio 2010

« Vuestra soy, para vos nacì »

La felicità dell'uomo sulla terra.

Fate bene attenzione, figliuoli miei : il tesoro di un cristiano non è sulla terra, ma nel cielo (Mt 6,20).
Il nostro pensiero perciò deve volgersi dov'è il nostro tesoro.
Questo è il bel compito dell'uomo : pregare e amare. Voi pregate e amate, ecco, questa è la felicità dell'uomo sulla terra.       
La preghiera non è nient'altro che l'unione con Dio. Quando qualcuno ha il cuore puro e unito a Dio, è preso da una certa soavità e dolcezza che inebria.
In questa unione intima, Dio e l'anima sono come due pezzi di cera fusi insieme, che nessuno può più separare.
Come è bella questa unione di Dio con la sua piccola creatura.
È una felicità questa che non si può comprendere.
La nostra preghiera è incenso a Dio quanto mai gradito.       
Figliuoli  miei, il vostro cuore è piccolo, ma la preghiera lo dilata e lo rende capace di amare Dio.
La preghiera ci fa pregustare il cielo, come qualcosa che discende a noi dal paradiso.
Non ci lascia mai senza dolcezza. Infatti è miele che stilla nell'anima e fa che tutto sia dolce.
Nella preghiera ben fatta i dolori si sciolgono come neve al sole.

[Sono tua, per te sono nata (Cosa vuoi fare di me?) Ecco Cla con le parole di S.Teresa d'Avila...]

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