...Mi chiedi in quale modo io sia divenuto folle.
Accadde così: un giorno, assai prima che molti déi fossero generati, mi svegliai da un sonno profondo e mi accorsi che erano state rubate tutte le mie maschere - le sette maschere che in sette vite avevo forgiato e indossato -, e senza maschera corsi per le vie affollate gridando: "ladri, ladri, maledetti ladri". Ridevano di me uomini e donne e alcuni si precipitarono alle loro case, per paura di me. E quando giunsi nella piazza del mercato, un giovane dal tetto di una casa gridò: "è un folle".
Volsi gli occhi in alto per guardarlo; per la prima volta il sole mi baciò il volto, il mio volto nudo. Il sole baciava per la prima volta il mio volto scoperto e la mia anima avvampava d'amore per il sole, e non rimpiangevo più le mie maschere. E come in trance gridai: "benedetti, benedetti i ladri che hanno rubato le maschere".
Fu così che divenni folle.
(K. Gibran)
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