venerdì 22 aprile 2011

Si squarcia l'antico velo: la Verità risplende. (Venerdì Santo)

"Signore,
Amo la Tua saggezza,
ho Fede nel Tuo Amore,
Spero nella Tua Potenza."

Oggi si apre per noi il Libro di Vita, i sette sigilli vengono sciolti (Ap 6).
La Verità risplende, in essa vengono manifestate tutte le ricchezze della sapienza e della scienza (Rm 11,33).
Si apre una sorgente che contiene i misteri di Dio.        
Oggi si squarcia l'antico velo (Mt 27,51), tutte le figure fanno largo alla realtà. Il Santo dei santi viene spalancato, grazie a Gesù, sommo sacerdote. Il sacrificio offerto da lui non è altro che il proprio sangue.
Oggi, in Cristo, viene rivelato il senso di tutti i simboli, tutti i misteri sono svelati.
Oggi viene aperto il tesoro immenso del padre di famiglia, in cui attingeranno a piene mani tutti i poveri, tutti i deboli, tutti gli oppressi.
Ognuno può attingere alle piaghe del Salvatore la grazia di cui ha bisogno.        
Oggi viene manifestato innanzitutto il mirabile mistero: il Re degli uomini si fa feccia del genere umano; l'Altissimo si fa l'ultimo di tutti; il Figlio unico di Dio si offre liberamente sulla croce per tutti noi peccatori. Vuole inchiodare il peccato sulla croce, uccidere la morte e, mediante il suo sangue prezioso, distruggere il documento scritto del nostro debito (Col 2,14), dove erano annotate le nostre colpe...        

Sulla croce è inchiodata la Verità. E la Verità risplende. Ci apre tutte le porte e ci rende liberi.

giovedì 21 aprile 2011

C.... come Penelope*


"Lo zahir è un pensiero che all’inizio ti sfiora appena e finisce per essere la sola cosa a cui riesci a pensare….
Ho aspettato come la donna disperata che sa che il suo uomo non ha mai capito i suoi passi…
ti ho aspettato come Penelope aspettava Ulisse…
quanto più mi fossi liberata dei fatti, e mi fossi concentrata solo sulle emozioni,
tanto più avrei compreso che nel presente c’è sempre uno spazio tanto grande quanto la steppa per riempirlo con  altro amore e altra gioia di vivere..
la sofferenza nasce quando ci aspettiamo che gli altri ci amino nel modo in cui noi immaginiamo,
e non nella maniera con cui l'amore si deve manifestare,
libero, senza controllo, guidandoci con la sua forza, impedendoci di fermarci”.

lunedì 18 aprile 2011

Non ci resta che amare

Vangelo di oggi - Giovanni 12 - 1, 11.
L'unzione di Betània.

Non resta altra cosa da fare che cambiare noi stessi.
Non cambieremo il mondo, ma potremmo cambiare il nostro mondo.
Il vero e unico territorio su cui siamo sovrani è il nostro cuore e lì possiamo decidere se fare della nostra vita un campo di battaglia o di pace.

Questo è quello che fa Gesù.
Non è riuscito a cambiare il mondo, non è riuscito a portare il regno di Dio sulla terra, e in questo ha fallito. Ma ciò che ha potuto fare è stato portare il Regno di Dio nella sua vita e con la sua vita.

Anche noi viviamo l'impotenza di Gesù quando di fronte a certe situazioni, dopo aver lottato con tutte le nostre forze e con tutta la passione che abbiamo dentro, non ci resta che stendere la mani
perché ci ritroviamo impotenti. 

E' a questo punto che si fa avanti una donna con un gesto di assoluta bontà.
Che cosa può fare questa donna per Gesù?
Niente.
In che modo lo può aiutare?
In nessun modo.
Può togliergli la delusione, il senso di fallimento, di fine che Gesù vive?
No.
Questa donna non può fare più niente, non può cambiare o togliere niente dal corso che hanno preso gli avvenimenti con Gesù.
Non può fare nulla.
Ma può amarlo.
E così le sue mani delicate e tenere, curano, accarezzano e sollevano il capo di Gesù. "Lasciatela stare, lasciatela che mi ami, lasciate che mi conforti, lasciate che si prenda cura di me".

Quando non si può fare più niente, possiamo sempre amare, stare vicini, stare a fianco, prenderci cura, stare silenziosamente presenti.
Quando più nulla è possibile fare, non ci resta che amare.
E questo è tutto il nostro potere. 

*(Mi hai sollevato il viso, sei al mio fianco, silenziosamente presente.
E poi dici "non ho fatto niente". Invece hai fatto molto. Hai amato)*