sabato 23 luglio 2011

Una stella non muore... mai*

"We only said goodbye with words

I died a hundred times
You go back to her
And I go back to... black."

Amy

We already miss your voice.
Hope you'll go on singing... in Heaven*

venerdì 22 luglio 2011

Le stelle di Sabaudia*

Tutto il cielo è popolato di stelle.
Sono stelle piccolissime e immense.
Sono punti d'un ricamo luminoso che scintillano su un velluto cupo,
che tramano su un velo diafano,
che impallidiscono su una seta cilestrina.
Sono lucciole erranti per prati infinitamente vasti,
con un palpito continuo,
mai stanco.

Giuseppe... a Sabaudia*

giovedì 21 luglio 2011

Sensibile o Emotivo?

Di qualcuno che si sente facilmente ferito, offeso, si dice che è sensibile.
No, la vera sensibilità è un'apertura totale alla bellezza e alla luce del mondo divino, e una chiusura a tutte le brutture e le assurdità del mondo umano.
Quindi, ciò che generalmente viene chiamata " sensibilità ", intesa come la capacità di percepire dolorosamente l'indifferenza, il disprezzo, le critiche e le vessazioni, in realtà non è altro che emotività.
Allora, cosa resta a dei poveri infelici per i quali non esistono né il Cielo né gli angeli né gli amici né la bellezza, ma solo persone ingiuste, cattive e malintenzionate?
Non bisogna confondere la sensibilità con l'emotività.
L'emotività è la manifestazione malata di un "sé" povero, meschino, ristretto, dolente.
La sensibilità rappresenta invece un grado superiore di evoluzione che mette l'uomo in relazione con le regioni celesti e gli permette di vibrare all'unisono con tutta la bellezza dell'Universo."

Omraam ha spesso ragione... e questa volta ne ha da vendere... ;-)

martedì 19 luglio 2011

La mia terra corre coi piedi nudi*

Pioggia d'estate cade dentro di me
acini d'uva si schiacciano contro i miei vetri
gli occhi delle mie foglie sono abbagliati
Pioggia d'estate cade dentro di me
Piccioni d'argento volano dai miei tetti
la mia terra corre coi piedi nudi
Pioggia d'estate cade dentro di me...
Nazim
*Come la pioggia il pensiero di te batte piano alla mia finestra. Per fortuna che ci sei...*

domenica 17 luglio 2011

Allora hai pregato... (Dieci cammelli inginocchiati # 2)

Pregare è saldare il silenzio delle stelle con il frastuono dei giorni.
Svincolarsi dalle catene del rumore e scoprire le nostre musiche sotterranee.
Pregare è aprire un passaggio, come si apre una chiusa o una diga;
aprire, nella trama dei giorni, delle finestre su Dio,
fino a rendere la nostra vita porosa, alla vita di Dio,
fino a creare una osmosi, uno scambio, un travaso di vita.
Pregare è indovinare la presenza dell'eterno Assente,
e sapersene meravigliare, saperla respirare.

Pregare è come voler bene.
E se leggendo di Dio come amico, anche solo per un istante hai sentito di voler bene a questo Dio, allora hai pregato. Allora queste pagine hanno raggiunto il loro scopo.


Ermes


*... Può essere considerato invisibile o assente chi è così vicino al nostro cuore?...*

L'Etoile (Dieci cammelli inginocchiati # 1)

Ils perdirent l’Etoile, un soir; pourquoi perd-on
L’Etoile ? Pour l’avoir parfois trop regardée.
Les deux rois blancs étant des savants de Chaldée,
Tracèrent sur le sol des cercles au bâton.
Ils firent des calculs, grattèrent leur menton.
Mais l’étoile avait fui, comme fuit une idée.
Et ces hommes dont l’âme eut soif d’être guidée
Pleurèrent, en dressant des tentes de coton.
Mais le pauvre Roi noir, méprisé des deux autres
Se dit : ” Pensons aux soifs qui ne sont pas les nôtres,
Il faut donner quand même à boire aux animaux. “
Et, tandis qu’il tenait son seau par son anse,
Dans l’humble rond de ciel où buvaient les chameaux
Il vit l’Etoile d’or, qui dansait en silence.

Edmond

(Perdettero la stella un giorno.  Come si fa a perdere la Stella? A volte per averla troppo a lungo fissata... 
I due Re bianchi, ch'erano due sapienti di Caldea,  tracciarono al suolo dei cerchi, col bastone. 
Fecero calcoli, si grattarono il mento...  Ma la Stella era svanita come svanisce un'idea. 
E quegli uomini,  la cui anima aveva sete di essere guidata,  piansero innalzando le tende di cotone. 
Ma il povero Re nero, disprezzato dagli altri, si disse:  "Pensiamo alla sete che non è la nostra. Bisogna dar da bere, lo stesso, agli animali."  E mentre reggeva il suo secchio per l'ansa,  nello spicchio di cielo in cui bevevano i cammelli egli vide la Stella d'oro che danzava in silenzio).



*La Stella che cerco è nascosta nella sete. Cerchiamo sempre, siamo pellegrini dell'Assoluto! Troviamo molto più facilmente se ci occupiamo di una sete che non è la nostra. La Stella d'oro danza in fondo agli occhi di colui a cui diamo da bere*