martedì 27 dicembre 2011

*Il dito di Dio*

Piacesse a Dio 
che tu potessi leggere nel mio cuore 
come su questa pergamena. 


Vedresti quale profondo amore
il dito di Dio 
ha inciso per te nel mio cuore. 



*Amore a prima vista*

Sono entrambi convinti
che un sentimento improvviso li unì.
E' bella una tale certezza
ma l'incertezza è più bella.
 
Non conoscendosi prima, credono
che non sia mai successo nulla fra loro.
Ma che ne pensano le strade, le scale, i corridoi
dove da tempo potevano incrociarsi?
 
Vorrei chiedere loro
se non ricordano -
una volta un faccia a faccia
forse in una porta girevole?
uno "scusi" nella ressa?
un "ha sbagliato numero" nella cornetta?
- ma conosco la risposta.
No, non ricordano.
 
Li stupirebbe molto sapere
che già da parecchio
il caso stava giocando con loro.

Non ancora del tutto pronto
a mutarsi per loro in destino,
li avvicinava, li allontanava,
gli tagliava la strada
e soffocando un risolino
si scansava con un salto.
 
Vi furono segni, segnali,
che importa se indecifrabili.

Forse tre anni fa
o il martedì scorso
una fogliolina volò via
da una spalla all'altra?
Qualcosa fu perduto e qualcosa raccolto.
Chissà, era forse la palla
tra i cespugli dell'infanzia?
 
Vi furono maniglie e campanelli
in cui anzitempo
un tocco si posava sopra un tocco.
Valigie accostate nel deposito bagagli.

Una notte, forse, lo stesso sogno,
subito confuso al risveglio.
 
Ogni inizio infatti
è solo un seguito
e il libro degli eventi
è sempre aperto a metà.

Wisława Szymborska

domenica 25 dicembre 2011

L'ingrediente segreto*


Un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio.
Sulle sue spalle è il potere e il suo nome sarà:
Consigliere mirabile,
Dio potente,
Padre per sempre,
Principe della pace.
Grande sarà il suo potere
e la pace non avrà fine
(Is 9,5s).

Buon Natale a tutti voi! Che il Principe della pace invada la vostra vita e vi doni la sua gioia!

Ieri ho festeggiato in famiglia ed è stata una bellissima serata, conclusa con la Messa di mezzanotte. Grazie ai profumi e ai sapori dei cibi preparati, secondo le vecchie tradizioni del mio piccolo mondo, mescolando ricette italiane a quelle francesi, sono tornata bambina. Ho ricordato le feste di allora, che attendevo con ansia, non certo per i regali (Babbo Natale non si era ancora inserito nella nostra cultura, noi bambini aspettavamo la Befana). Noi sapevamo che Natale faceva rima con gioia perché si stava insieme, le donne di casa preparavano pietanze appetitose e poi si condivideva tutto intorno a una tavola imbandita e festante. Ricordo mia nonna, mia madre e mia zia, impegnate sin dal giorno prima in cucina. Le guardavo affascinata per la disinvoltura con cui preparavano ogni ricetta, cercavo di partecipare a modo mio. Sin da piccola ho amato "pasticciare" in cucina... E continuo a farlo, cercando di tramandare così le tradizioni familiari.
Ieri sera sono tornata indietro nel passato grazie ad alcune frittelle che ho preparato. La ricetta era di mia nonna: senza quelle frittelle per noi non era Natale.
In quelle frittelle così buone, cucinate con cura (richiedono una lievitazione piuttosto lunga, per questo ricordo che mia nonna iniziava dal mattino ad impastarle) c'era un ingrediente segreto, mi dicevo, di sicuro. Le avevo mangiate preparate da altri... ma le sue erano le migliori!
E allora, ieri, dopo tanti anni, ho provato a prepararle io.
Ho pensato a lei mentre impastavo... e più tardi, friggendo, circondata dai miei nipoti che aspettavano di assaggiare e partecipavano ai preparativi, in quella semplicità condivisa, c'era la gioia impastata insieme all'acqua e alla farina, c'era il lievito della vita, dell'amore, della condivisione che dilata, fa evolvere, illumina la nostra storia personale e familiare...
Ecco l'ingrediente segreto, mi sono detta. Cercherò di non dimenticarlo mai.

*Grazie nonnina bella, per tutto ciò che mi hai insegnato e per i bei ricordi che mi legano a te*