venerdì 24 giugno 2011

Le parole dell'Angelo (e la mia incredulità)*

Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni...
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce.
(Gv 1, 6-7)

All'ottavo giorno vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo col nome di suo padre, Zaccaria.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c'è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta, e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati.
In quel medesimo istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava benedicendo Dio.
(Luca 1,59-64)
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati,
grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
per rischiarare quelli che stanno nelle tenebre
e nell'ombra della morte
e dirigere i nostri passi sulla via della pace".
(Dal cantico di Zaccaria - sempre Luca 1,76-79)
Che bello il Vangelo di oggi! Nel primo libro del Vangelo di Luca sono descritti gli annunci più importanti per la religione cristiana. L'annuncio a Zaccaria, padre di Giovanni Battista e, 6 mesi dopo, quello a Maria. Zaccaria non crede sia possibile che si compia ciò che gli viene annunciato, per questo l'Angelo lo rende muto fino al giorno della nascita di suo figlio. Maria invece china il capo dinanzi a quell'ombra che si stende su di lei e accetta la volontà di Dio.
"Nulla è impossibile a Dio" dice Gabriele, il messaggero (Giov 1,37).
Sia Zaccaria che Maria conoscono la Torah, ma reagiscono diversamente all'annuncio dell'Angelo.
Nell'attesa che si compia il tempo del parto, Maria va da Elisabetta e i due bambini "si incontrano" per la prima volta, pur non avendo ancora visto la luce.
Zaccaria poi dirà nel suo bellissimo cantico: "tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo".
La Bibbia è ricca di storie di annunci e di incredulità. Confesso che per me queste storie sono un continuo motivo di riflessione. Quante volte la salvezza ci è stata annunciata e quante volte abbiamo dubitato.
Quante volte diciamo "ma come è possibile?" eppure poi ci rendiamo conto che Dio è sempre stato e sempre sarà dalla nostra parte.
Eppure anche io conosco la Torah. La studio, la leggo, la medito e l'approfondisco continuamente.
Eppure Dio non smette mai di sorprendermi, non smette mai di contraddire la mia incredulità e di confermarmi la sua fedeltà.
E' nella mia storia, più vivo e concreto di qualsiasi cosa o persona fisica...
"Nulla è impossibile a Dio"... Dovrei ricordarmelo ogni giorno... Lo ha detto l'Angelo... E lo ha detto con le parole di Dio...
Da Parigi... ecco Cla*, inviata molto speciale, che cerca il silenzio in una città piena di vita e di movimento... e lo trova davanti al luminoso miracolo della Madonnina di Saint Germain, intima amica ritrovata.