lunedì 26 settembre 2011

Il volo dell'amore*

Se questo è errore 


e mi sarà provato,

io non ho mai scritto 



e nessuno ha mai amato.




"L'amore non è amore", scriveva William Shakespeare, all'inizio di questo sonetto che ho sopra citato, "se muta quando trova mutamenti".
C'è sempre un po' di azzardo che si accompagna all'amore, alla speranza, alla gioia. Ma seppure nell'amore è presente un po' di follia, esso contiene in sé un elemento forte che lo rende immutabile davanti ad ogni tempesta.
Ieri, pensando a questo, cercavo. Cercavo sul web un'immagine della gioia, della speranza, dell'abbandono a cui conduce l'amore, ma allo stesso tempo pensavo ad una foto che ne esprimesse la forza, la stabilità.
Cercando ho trovato questa immagine che vi pubblico, che è un po' il simbolo di ciò che vivo in queste ultime settimane. 
E' tratta dal film di Zeffirelli "Fratello sole, sorella luna", in cui si parla della vita di San Francesco. In questa scena (bellissima) Francesco sale sui tetti della casa di suo padre e esprime il suo credo, il suo amore, la sua verità.


In questa immagine c'è tutto. La gioia e la follia del Santo, il suo fermento interiore (noi lo chiamiamo il "friccico francescano"), l'abbandono, lo slancio... e l'amore che non passa anche se ci sono mutamenti, la verità e la sua forza.
Il volo dell'amore, si, mi è sembrato di vederlo in questa foto piena di sole.
In fondo siamo così quando amiamo: in punta di piedi, in bilico nel vuoto e nel sole... ed è oltre l'abisso che spingiamo il cuore, perché ha voglia di volare alto, non è fatto per camminare sulla terra... è fatto per volare nel sole con ali d'aquila.